1999 – LabirintoMare
Regia: Marcello Chiarenza
Produzione: Pantakin da Venezia in collaborazione con Calicanto
Cast:
Todaro, custode – Michele Casarin
Nina, sognatrice – Giorgia Penzo
Stella, stagioni – Manuela Massimi
Contadino – Patrick Lynch
Operaio – Pietro Chiarenza
Claudia Ferronato – voce
Andrea Ferlini – violino
Roberto Tombesi – organetto, mandola
Nicola Marsilio – clarinetto
Giancarlo Tombesi – contrabbasso
Paolo Vidaich – percussioni
Note di regia
L’isola galleggiante, immagine dell’uomo che si culla nei sogni delle origini. L’isola sospesa fra l’acqua e il cielo, lambita dall’immensità degli abissi.
Terra al fondo di un oceano d’aria, la cui rotta esprime il bisogno di salire lungo l’asse della conoscenza: la scala del cielo. Un’isola, una fortezza, una barca di pietra, un’arca il cui equipaggio sonda le acque del mito e della fiaba.
Un’odissea, un naufragio nello spazio e nel tempo un filo tortuoso che guida alla prova del labirinto.
Nel gioco della creazione l’uomo si riscopre nuovo, autore della poetica che traduce il suo essere piccolo nell’immensità, il periplo della sua isola nella nostalgia del paradiso.
Note al lavoro
Labirintomare nasce come spettacolo-evento per far conoscere luoghi difficilmente raggiungibili quali le antiche fortezze veneziane nel Mediterraneo, in particolare quella di Sant’Andrea nell’omonima isola a Venezia. Marcello Chiarenza anima il forte con velieri, meduse, stelle galleggianti, acqua, fuoco e altalene-finestre trasformandolo in un luogo di visioni magiche. L’evento, che doveva essere unico, ottiene un tale successo da essere ripetuto a giugno dell’anno successivo, oltre ad alcune repliche fuori Venezia. L’interesse e l’entusiasmo del pubblico è stato tale da indurre compagnia e regista a dar corpo a questo evento-itinerante per dar voce ad uno spettacolo da palcoscenico dove gli oggetti diventano personaggi che danzano e cantano al suono della musica introducendoci in un sogno primordiale.