2001 – Visioni
Regia: Marcello Chiarenza
Collaborazione alla Regia: Giorgio Bertan
Musiche originali: Carlo Cialdo Capelli
Scene: Pietro Chiarenza, Lara Tonello, Pieter Jurriaanse, Ermanno Kersti
Costumi: Fiamma Benvignati
Consulenza Circense: Alessandro Serena
Produzione: Compagnia Pantakin La Biennale di Venezia, Comune di Venezia – Assessorato alla Cultura – Cultura e Spettacolo, Alessandro Serena
Cast: Andrea Togni, Vadim Petchinski, Claude Chantal Blanc, Jean Daniel Fricker, Paola Carta, Andrea Loreni, Andrea Cavarra, Claudia Ingrid Bellasi, Michele Modesto Casarin, Pieter Jurriaanse, Manuela Massimi, Lara Tonello, Giorgia Penzo, Patrick Lynch, Maura Plenzio, Flavio Costa
Lo spettacolo Visioni è nato dall’incontro di diversi soggetti, la compagnia Pantakin da Venezia, il regista Marcello Chiarenza e il consulente e produttore di spettacoli circensi Alessandro Serena, desiderosi di sperimentare nuove forme di spettacolo basate sulla contaminazione tra arti diverse, nella direzione del ‘noveau cirque’, cercando particolari connotazioni, che rendano l’esperienza peculiare e la distinguano da esperienze simili già sperimentate con successo in paesi come Canada, Stati Uniti, Francia e Germania. Il progetto ha trovato nella direzione artistica della Biennale di Venezia – settore Teatro, il sostegno artistico ed economico indispensabile alla realizzazione del progetto. Il confronto fra i corpi poetici degli artisti circensi di Visioni, l’esperienza del Teatro di Maschera di Giorgio Bertan e degli attori di Pantakin, le musiche create da Carlo Cialdo Capelli, gli oggetti e la poetica del regista Marcello Chiarenza ha generato uno spettacolo che ha posto i presupposti allo sviluppo del nuovo circo in Italia. Visioni propone un teatro popolare nel senso più alto della parola, senza scendere a compromessi con la qualità della proposta; Visioni si apre a ogni pubblico, offrendo diversi livelli di fruizione, partendo da simboli e miti universali, propone suggestioni che trovano nella leggerezza il loro stile. I personaggi, le vicende, gli archetipi sottesi al lavoro vengono decontestualizzati e proposti al pubblico nella loro essenzialità.